STENTINELLO : si vedono i fori per l’inserzione dei pali delle capanne
Il villaggio neolitico di Stentinello, si trova nei pressi di Siracusa..E' uno degli insediamenti più antichi,databile fra l'8.000 e il 5.000 a.C. Fu scoperto negli anni '20 da Paolo Orsi, l'Archeologo che dà il nome alla Sede Museale Siracusana che conserva gran parte di reperti archeologici dell'isola. Da questa stazione Neolitica prende il nome di "Cultura di Stentinello" , una cultura diffusa nella Sicilia orientale e in altre aree dell'isola , in Calabria e nell'Arcipelago Eoliano. Una variante di quella di Stentinello è la "Cultura del Kronio" diffusa nella Sicilia Occidentale .
Gli Stentinelliani abitavano in villaggi di capanne cinta da muri a secco ,fossati e trincee protettive, dell'abitato rimangono tracce visibili sul terreno. La cultura materiale comprende industria litica su selce e ossidiana, in particolare elementi di falceto rettangolari, industria su osso (punteruoli, aghi, spatole) e ceramica.I vasi, di colore nero, o comunque scuro, sono quasi sempre decorati con complicati motivi impressi o incisi di tipo geometrico o, più raramente, antropomorfo.La ceramica è caratterizzata da una decorazione impressa a tacche, a unghiate o per mezzo di conchiglie ,a punzonature circolari, a piccole V disposta senza alcun preciso schema sulla superficie del vaso.
Le fasi successive si caratterizzano per una ceramica con decorazione impressa più ordinata sulla superficie del vaso e successivamente per una ceramica di tipo stentinelliano in associazione a ceramica figulina dipinta a bande strette di colore bruno. La facies di Stentinello, si contraddistingue per una ceramica d'impasto depurato e lucidato con decorazione impressa riempita di colore bianco o con decorazione ad incisione; fra gli elementi decorativi, oltre a schemi lineari, geometrici, zig-zag e rombi, risulta piuttosto frequente l'occhio umano stilizzato, probabilmente per scopi apotropaici. Le forme ceramiche maggiormente rappresentate sono il fiasco, l'orciolo e la tazza a fondo convesso; tipici sono i vasetti a volto umano, gli idoletti e le figure di animali. La ceramica tipica della facies di Stentinello si trova spesso associata con la ceramica dipinta bicromica o tricromica.
L'industria litica presenta degli elementi differenti rispetto alla fase mesolitica; tuttavia, le frecce a tranciante ottenute con la tecnica del microbulino, particolarmente diffuse nel Neolitico iniziale, sono ancora molto frequenti. Strumenti in ossidiana, documentati al Riparo della Sperlinga e a Grotta Corruggi fin dal Neolitico iniziale, dimostrerebbero l'esistenza di contatti con le isole Eolie fin dal VI millennio a.C
Le sepolture di questa cultura, rinvenute in vari luoghi della Sicilia, ma non a Stentinello, erano fosse ovali scavate nella roccia entro cui giacciono inumati in posizione rannicchiata. Le sepolture di Calaforno presso Monterosso Almo (Ragusa), di Paolina (Ragusa) e di Gisira di Brucoli (Siracusa) documentano la deposizione in fossa ovale delimitata e pavimentata con lastroni di pietra. Simile alla facies di Stentinello risulta essere quello che il Tinè ha definito come "stile del Kronio" riconosciuto nella Grotta S. Calogero sul monte Kronio (Sciacca, Agrigento). L'economia era fondata sulla coltivazione di cereali, in particolare grano (Triticum monococcum, Triticum dicoccum) e orzo (Triticum ordea), sulla pesca e sulla raccolta di molluschi.