Si conoscono almeno due villaggi rupestri, quello settentrionale che si nota subito appena ci si affaccia dal belvedere, e quello meridionale, quasi di fronte. Il primo risale ai secoli X-XI a.C., secondo per suggestione solo a Pantalica, in cui si trovano centinaia di tombe a grotticella e gli ipogei paleocristiani scavati nelle pareti in posizioni incredibili, disposti uno a fianco dell'altro, su ben sei differenti livelli paralleli. Quello meridionale, non meno suggestivo del primo è situato alla sinistra del belvedere, e richiede per una visita un secondo itinerario.
Infine lungo il percorso del fiume si notano molteplici tombe scavate nella roccia. Le tombe sono quasi tutte a grotticella, a pianta rettangolare o ellittica, con breve corridoio di accesso, dove gli individui venivano disposti in posizione fetale. Di fronte alla estrema scarsezza di documenti offertaci da Pantalica sta quindi la rigogliosa fioritura di Cassibile; è, come detto, un altro insediamento arroccato, come Pantalica, in una posizione fortissima, costituente una vera fortezza naturale. Il maggior nucleo di esso occupava uno sperone roccioso, il Cugno Mola, che si protende al margine dell'altipiano calcareo, e che domina dall'alto la fertile piana costiera a Nord del fiume omonimo e la profonda incassata valle (🚩Cava Grande )link est. in cui esso scorre. La cava grande del Cassibile è una delle meraviglie della Sicilia, un luogo dove contemporaneamente si possono scoprire una natura quasi incontaminata e tracce dell'uomo, sin dal Neolitico.In questa impressionante fenditura del tavolato, inciso dal fiume Cassibile nel suo alto e medio corso, lunga circa dieci chilometri, larga in alcuni punti circa uno e profonda in alcuni tratti fino a circa trecento metri, scorre l'antico Kakyparis Κακύπαρις dei greci, che continua ad erodere con le sue stupende acque cristalline, formando le cosiddette marmitte dei giganti (erosione dovuta ai sassi portati dalla corrente, che ne loro giro vorticoso erodono la roccia formando delle conche circolari) e dei piccoli e profondi laghetti.In tutti gli Iblei, probabilmente, non vi è un altro ambiente di così drammatica e selvaggia bellezza naturale, come il canyon inciso dal fiume Cassibile .