in Sicilia le fasi più antiche della preistoria furono superate alla fine del III millennio a.C., quando ricevette una nuova ondata culturale, probabilmente dal Medio Oriente, oggi etichettata con il nome di cultura di Castelluccio, dall'omonimo sito preistorico vicino alla città di Noto. Questa facies culturale costituisce la "linea di partenza" dell'età del bronzo siciliano.
In questa prima fase dell'età del bronzo, la Sicilia era divisa in quattro macroregioni, ognuna con la propria cultura:
- la Sicilia settentrionale con la cultura Rodì-Tindari-Vallelunga,
- quella occidentale, con la cultura Naro / Partanna,
- la a sud-est con la cultura di Castelluccio e
- la cultura di Capo Graziano delle Isole Eolie.
Di questi, quello di Castelluccio sembra essere la cultura più omogenea in questo periodo, forse perché si diffuse su un'area più ampia e, di conseguenza, è molto meglio conosciuta oggi.
L'insediamento preistorico di Castelluccio fu costruito su uno sperone roccioso piuttosto isolato ma difendibile. L'archeologo Paolo Orsi, che lo identificò tra la fine del XIX e l'inizio del XX secolo, trovò grandi quantità di frammenti di ceramica tra i rifiuti ed esplorò le tombe artificiali. Queste tombe sono a forma di forno e scavate nelle rocce. Ci sono piccole stanze di forma ovale con un diametro tra 1,5-2,0 metri, a volte precedute da un ante-cella e ancora contenenti merci gravi. I villaggi castellucciani, a volte fortificati, mostravano una realtà agricola e pastorale piuttosto interessante. Le loro ceramiche hanno stretti legami con una cultura anatolica della fine del terzo millennio a.C. Gli articoli mostrano una varietà di forme in ceramica e disegni geometrici, le forme includono bicchieri conici a una o due maniglie, vasi a piedi alti noti come "ciotole di frutta", grandi anfore e ciotole.
Le tombe scavate nella roccia erano chiuse con muri a secco, ma anche con porte di pietra tombale, alcune decorate a rilievo con motivi a spirale. In due tombe ci sono immagini intagliate che potrebbero alludere al sesso, quindi, alla continuazione della vita. In alcune di queste tombe sono state rinvenute ossa globulari intagliate che ricordano esempi altrove (Italia sud-orientale, Malta, Grecia meridionale e Troia). Le ossa intagliate sono segmenti di ossa di animali e sono lunghe tra 13-15 centimetri. Senza dubbio la civiltà di Castelluccio ebbe a che fare con Malta, dato che a Manfria, un quartiere della città di Gela (nella Sicilia sud-orientale), una tomba conteneva frammenti di ceramica nello stile maltese.