Homo Sapiens
Con i primi Homo Sapiens sapiens , ancora dall'aspetto arcaico, inizia la grande avventura della nostra specie e, soprattutto, della nostra civiltà. Nel breve ed incompleto viaggio tra i nostri antenati compare un elemento quanto mai significativo proprio quando si comincia a parlare del genere Homo, vale a dire l'intelligenza. L'intelligenza, infatti, diviene sia spinta che frutto di quell'evoluzione giunta fino a noi. E certamente si tratta di un'intelligenza diversa da quella degli altri animali, perchè entra in campo la capacità di astrazione.
Si tratta insomma di un'intelligenza molto versatile, che consente in un primo momento grandi capacità organizzative e viene utilizzata dal gruppo per organizzare la caccia, per scalzare via i loro cugini di 🚩 homo di Neanderthal ma che, in un secondo momento, si ripercuote sulla vita sociale che diviene via via più complessa.
Nel tracciare l'evoluzione non è stata tralasciata l'indicazione del volume cerebrale, la cui crescita va di pari passo, anche se con alcune eccezioni, con lo sviluppo evolutivo e culturale.L'evoluzione, insomma, non si slega dall'intelligenza, intesa come capacità di elaborazione di informazioni e di trasmissione culturale capace di rendere il gruppo competitivo e interattivo nei confronti dell'ambiente.L'evoluzione, conquistato il bipedismo, procede a perfezionare il cervello e a mettere a punto un corpo che, ormai svincolato dal movimento quadrupede, può assumere posture diverse e soprattutto può avere arti meglio utilizzabili per la costruzione degli strumenti e per il loro trasporto.
La costruzione e l'utilizzo degli strumenti sono stati sia causa che effetto dell'aumentata capacità intellettiva dell'uomo ed infatti le diverse fasi evolutive e i diversi momenti di crescita culturale sono segnati dalle industrie litiche.Da semplici strumenti ricavati scheggiando una pietra si giunge ad amigdali e choppers che meravigliano per la raffinatezza e l'accuratezza della lavorazione: sono le mani che lavorano meglio, è il cervello che le dirige meglio.
E questa intelligenza serve ai nostri antenati per costruire strumenti ( bifacciale , fig.sopra), amministrare il fuoco e trasmettere ai discendenti le conoscenze. Ma scopre anche qualcosa di straordinario: l'astrazione , l'arte, il gusto del bello, il pensiero del futuro, la coscienza della vita e della morte...
pitture in grotte
La specie Homo Sapiens sapiens, cui tutti noi apparteniamo, si è svincolata dai meccanismi che regolano la distribuzione e l'evoluzione dei viventi sulla Terra grazie allo sviluppo di capacità, cultura e tecnologia. In una parola sola è l'intelligenza a fare la differenza per la nostra specie.L'uomo, al pari degli altri animali, è un prodotto della selezione naturale ma su di esso hanno giocato molte variabili. La selezione naturale agisce "premiando" i più adatti all'ambiente con la sopravvivenza e la possibilità di riprodursi, trasmettendo alla prole i loro geni "vincenti".
All'interno di una popolazione, infatti, nessun individuo è identico ad un altro, perchè moltissime sono le possibilità di combinazione dei geni paterni e materni e perchè compaiono mutazioni genetiche che variano il corredo cromosomico. Attraverso questo processo le specie si sono evolute, in relazione a mutamenti ambientali,e si sono indirizzate verso un migliore sfruttamento delle risorse.L'uomo, grazie all'intelligenza, è riuscito a svincolarsi a questa stretta dipendenza dall'ambiente, utilizzando l'intelligenza per fabbricare strumenti capaci di supplire a specifiche caratteri.
Homo Sapiens migra in Europa a partire da 70.000 anni fa
I primi Homo Sapiens si stabilirono in Sicilia probabilmente circa 70.000 anni fa lasciando reperti archeologici quali raschiatoi, coltelli, lance, punteruoli, aghi sicuramente scavando grotte o utilizzando grotte naturali (anche nell'area della Sicilia orientale e di Pantalica ) e , come accaduto in altre zone d'Europa, scalzando via i loro cugini Neanderthaliani. In questo periodo (inizio del 🚩Paleolitico) l'Homo Sapiens usa armi solamente in pietra, vive da nomade in caverne o grotte (v.fig.sotto) naturali o scavate e pratica la caccia e la pesca.
Nel periodo del 🚩🚩Neolitico (a partire da 10.000 anni fa) l' Homo Sapiens si dà alla pastorizia ed all' agricoltura ed usa la macina per i cereali. E' in questo periodo che l'Homo Sapiens ha abbandonato la pietra ed ha incominciato a lavorare ed usare il rame , il bronzo , il ferro ed ha imparato a costruire capanne (es. Stentinello nei pressi di Siracusa), ad accendere il fuoco per cucinare i cibi e ad usare i forni per sciogliere i minerali.
abstract
The origin of modern Homo Sapiens is not yet resolved. Two extreme scenarios have been proposed. According to the first, the distribution of anatomical traits in modern human populations in different regions was inherited from local populations of Homo erectus and intermediate "archaic" forms. This "Multiregional Hypothesis" states that all modern humans evolved in parallel from earlier populations in Africa, Europe and Asia, with some genetic intermixing among these regions. Support for this comes from the similarity of certain minor anatomical structures in modern human populations and preceding populations of Homo erectus in the same regions. A different model proposes that a small, relatively isolated population of early humans evolved into modern Homo sapiens, and that this population succeeded in spreading across Africa, Europe, and Asia -- displacing and eventually replacing all other early human populations as they spread. In this scenario the variation among modern populations is a recent phenomenon. Part of the evidence to support this theory comes from molecular biology, especially studies of the diversity and mutation rate of nuclear DNA and mitochondrial DNA in living human cells.From these studies an approximate time of divergence from the common ancestor of all modern human populations can be calculated. This research has typically yielded dates around 200,000 years ago, too young for the "Multiregional Hypothesis." Molecular methods have also tended to point to an African origin for all modern humans, implying that the ancestral population of all living people migrated from Africa to other parts of the world -- thus the name of this interpretation: the "Out of Africa Hypothesis."