STORIA
di PANTALICA home Il Paleolitico Come è stato indicato in precedenza il periodo glaciale di Würm è caratterizzato da due stadi freddi separati da una lunga fase più temperata (che si protrae tra 50.000 e 25.000 anni fa), durante la prima parte del quale l'uomo di Neanderthal scomparve prograssivamente dall'Europa fino ad estinguersi e ad essere sostituito dall'uomo Sapiens moderno. L'Homo Sapiens sapiens infatti è comparso in Europa per migrazione da territori diversi del Vicino Oriente o dalle coste settentrionali dell'Africa. migrazioni di homo sapiens dall'Africa
Il nuovo tipo umano si diffonde in tutti i continenti, anche in Australia e nelle Americhe; rispetto alle forme precedenti si differenzia per il cranio alto, l'assenza del toro sopraorbitario, la fronte diritta, la faccia piatta, il mento prominente, l'occipitale arrotondato, la statura più alta e una diversa proporzione tra gli arti. Come prototipo di questo nuovo tipo umano è stato considerato lindividuo "anziano", di circa 50 anni d'età, rinvenuto nel 1868 nel riparo di Cro-Magnon in Dordogna (Francia), che ha dato il nome ai resti più antichi di Homo Sapiens sapiens. Le innovazioni comportamentali dell'uomo moderno investono tutte le sfere della sua attività quotidiana e spirituale.Tali comportamenti, che solo in pochi casi erano già attestati nell'uomo di Neanderthal, sembrano avere origine dalle nuove e più complesse facoltà cerebrali dell'Homo Sapiens sapiens, che consentirono lo sviluppo del linguaggio articolato e di capacità simboliche e cognitive. tecnologia preistorica
![]() Il Paleolitico è l’antica età della pietra o età della pietra scheggiata. Il termine nasce insieme a quello di “Neolitico”, inizialmente inteso come lo stadio tecnologico della levigatura della pietra e dell’invenzione della terracotta. Da tempo si sa che la scheggiatura della pietra non finisce in un momento preciso, pertanto, il Paleolitico non viene attualmente considerato un periodo, ma piuttosto un modo di vita. Esso rappresenta il modo di vita più diverso e lontano dal nostro ed il più longevo, dal momento che l’umanità vi ha vissuto per due o tre milioni di anni. Il Paleolitico inquadra le comunità umane dipendenti esclusivamente dalle riserve alimentari spontanee, poste, quindi, in relazione di subordinazione rispetto al mondo naturale. E’ lo stadio dell’uomo “spazzino” della natura, raccoglitore e cacciatore, che abita dapprima in capanne all’aperto e poi in grotte e ripari.Il Paleolitico è tradizionalmente suddiviso secondo criteri litotecnici, ossia di scheggiatura della pietra, e cronologici in Paleolitico inferiore, medio e superiore. Il Paleolitico inferiore comprende le tecniche di scheggiatura della pietra per percussione diretta effettuata dapprima su o con un’altra pietra e, più tardi, servendosi di un bastone o di un corno. Il Paleolitico medio è una fase dai limiti incerti, caratterizzata dall’ottenimento di schegge da blocchi di pietra preparati (nuclei) e dalla loro ulteriore lavorazione.Il Paleolitico superiore coincide con l’avvento di gruppi umani che preparano lame sottili mediante percussione con un punteruolo. Paleolitico inferiore Il Paleolitico inferiore è la fase più antica dell’età paleolitica e coincide con l’origine della cultura, intesa come l’insieme di schemi di comportamento condivisi da un gruppo umano e trasmessi da una generazione all’altra per apprendimento. Il Paleolitico inferiore è caratterizzato dalla produzione dei più antichi manufatti umani, ascrivibili alla più primitiva tecnologialitica, la cultura Olduvaiana, così denominata dal giacimento di Olduvai in Tanzania. Tale cultura è rappresentata da ciottoli o blocchi di pietra scheggiati su una sola faccia (chopper), ciottoli con scheggiatura alterna (chopping-tool), poliedri a scheggiatura multidirezionale, schegge informi. Tali oggetti furono rinvenuti in Africa a partire da circa 2,5 milioni di anni faaccanto ai resti fossili di Homo habilis. Gli stessi reperti compaiono in Europa circa un milione di anni fa e sono ascrivibili alla Pebble culture, intesa da alcuni autori come sinonimo deltermine Olduvaiano. A partire da 1,4 milioni di anni fa in Africa e da circa 700.000 anni fa in Europa, si afferma la cultura Acheuleana, tipica di Homo erectus, caratterizzata dalla produzione di utensili piùelaborati, a forma di mandorla, lavorati su due lati in modo simmetrico, detti amigdale o bifacciali. I bifacciali venivano utilizzati soprattutto per l’estrazione di radici dal terreno o pertriturare i vegetali. La cultura acheuleana permane fino a circa 200.000-130.000 anni fa. Contemporaneamente in Europa si sviluppano industrie litiche su scheggia prive di bifacciali che prendono il nome di Clactoniano da Clacton-on Sea in Gran Bretagna e di Tayaziano da Tayac in Francia. Lo stadio finale dell’Acheuleano in Europa appartiene all’interglaciale Riss-Wurm (circa 150.000-75.000 anni fa), ed è caratterizzato da bifacciali di dimensioni ridotte e di forma lanceolata, definiti di tipo Micocchiano, dalla località francese La Micoque. Verso la fine del Paleolitico inferiore, a partire da 300.000 anni fa, un ulteriore processo di evoluzione interessò la tecnologia litica e fu introdotta la tecnica Levallois, che rappresentò una vera e propria rivoluzione nella lavorazione della pietra. Questa tecnica di scheggiatura consentì la fabbricazione di strumenti più vari e specializzati. Paleolitico superiore I complessi del Paleolitico superiore europeo si sviluppano nella parte recente dellinterstadio würmiano, nel II Pleniglaciale e nel Tardiglaciale, lungo un arco cronologico compreso tra 35.000 e 10.000 anni circa da oggi. L'Aurignaziano è, come abbiamo visto, il primo complesso europeo espressione dell'Homo sapiens sapiens che,affermatosi in vario modo tra 39/38.000 e 33.000 anni fa, termina attorno a 26.000 anni dal presente. La fine della glaciazione würmiana è fissata per convenzione a 10.000 anni da oggi, data che corrisponde in cronologia radiocarbonica calibrata a 8050 ± 150 anni a.C. Questo limite cronologico non solo segna la fine del Paleolitico superiore e il passaggio al successivo Mesolitico, ma coincide anche con il limite tra il Pleistocene e l'Olocene che si riferisce al momento in cui il ritiro della calotta glaciale consentì l'entrata dell'acqua salata del Mare del Nord nell'area del Baltico. grotta scavata dall'Uomo nel PaleoliticoAmbiente e territorio durante il Paleolitico superiore nell'Italia Durante la glaciazione di Würm, in conseguenza della regressione marina, la configurazione del territorio era ben diversa dall'attuale, e la possibilità di contatti e di scambi tra la penisola italiana e parte di quella balcanica era ben maggioriNell'Interpleniglaciale, fase calda dell'era glaciale che si estende tra 50.000 e 25.000 anni dal presente, le aree interessate dalla presenza dei ghiacciai erano un po' più estese delle attuali, poiché nelle regioni montuose il limite delle nevi perenni era un centinaio di metri più basso di quello odierno. Le linee di costa si trovavano circa venti metri più in basso di quelle attuali. Il clima era generalmente freddo e arido, con dei momenti moderatamente più temperati e umidi. II Pleniglaciale würmiano, tra 25.000 e 15.000 anni da oggi, segna un generale irrigidimento climatico che culminerà verso 20.000 anni fa con l'acme glaciale in cui i ghiacciai continentali dell'Europa settentrionale e i ghiacciai alpini raggiungeranno la massima espansione. Il ritiro definitivo delle masse glaciali dalle regioni dell'Europa settentrionale in relazione a un lento, ma progressivo innalzamento della temperatura, segna l'inizio del Tardiglaciale würmiano. Durante il Tardiglaciale, che interessa un arco cronologico compreso tra 15.000 e 10.000 anni dal presente, vengono distinte delle fasi a clima freddo e arido (Dryas I-III) intervallate da momenti temperato-umidi (Pre-Bølling, Bølling e Allerød), nel corso dei quali la vegetazione, gli animali e quindi anche l'uomo si diffondono nuovamente in territori in cui in precedenza era impossibile accedere, come ad esempio nell'ambiente montano. IL PALEOLITICO IN SICILIA - ( 1.000.000 - 4000 A.C.) by Davide Tanasi
LA SICILIA PRE-ELLENICA Gran parte della Sicilia, intorno al secondo millennio avanti
Cristo, era abitata dai Sicani, un popolo pre-indoeuropeo, ma erano presenti
numerosi Greci, mentre i Fenici, antichi discendenti dei Cartaginesi, qui
possedevano numerosi stanziamenti. |